Previdenza Complementare: Sottovalutare questo aspetto ti fa perdere più di 47.000 EURO!

Hai già stipulato una qualche forma di previdenza complementare?

Oppure

Stai pensando di stipulare una forma di previdenza complementare?

Bene, in ambedue i casi le informazioni che apprenderai in questa pagina ti permettono di evitare di perdere più di 47.000 euro in scelte sbagliate!

Troppe persone ignorano ancora la necessità di crearsi una propria forma di previdenza complementare, ma nel tuo caso che ti stai documentando a riguardo, la cosa è diversa, ragion per cui meriti di essere messo in guardia, onde evitare di perdere soldi che puoi e devi tenere per Te.

Quando si parla di previdenza complementare la mente collega spesso il tutto ad un “meccanismo di risparmio” più o meno forzato che si fa mentre si lavora per poi ritrovarsi un’integrazione alla pensione di vecchiaia quando sarà il momento di percepirla.

Anche se i problemi legati al nostro Sistema di Previdenza Sociale in merito alla materia della previdenza complementare NON riguardano solo la pensione di vecchia, con molta probabilità tu sei qui a leggere per trovare info su questo argomento, ragion per cui ora evito di dilungarmi in filippiche a riguardo e ti parlerò solo di…

Come evitare di “devolvere” soldi in forme di previdenza complementare che rendono felice solo chi te le ha proposte.

In 19 anni di lavoro che ho accumulato alle spalle ho avuto a che fare con davvero molte persone.

Pur avendo tutte quante caratteristiche diverse, una cosa che ha sempre accomunato queste persone parlando di soldi risparmiati per crearsi una propria forma di previdenza complementare (e che penso accomuni anche Te), è il voler avere la certezza di NON perdere i propri soldi.

Questo mi sembra il minimo, eppure ti posso garantire che troppo spesso mi son ritrovato davanti a persone ignare di cosa avessero firmato, che si sono ritrovate poi con promesse frantumate e capitali dimezzati per via di forme di risparmio / investimento che si son rivelate per un qualcosa di diametralmente opposto a ciò che invece gli era stato venduto.

Da lì ecco che, spesso e volentieri, mi vien semplicemente detto:

Ciò che mi importa è di ritrovare almeno i miei soldi!

Forse è proprio partendo da questo presupposto che certe forme di previdenza complementare sono state immesse sul mercato…

Certe realtà devono proprio aver pensato: “Ogni desiderio del Cliente è un ordine!” e così distribuiscono soluzioni che a malapena ti fanno ritrovare con i tuoi soldi e il resto…

SE LO PAPPANO LORO!

Banche, Poste e Compagnie Assicurative si contendono l’appetitoso mercato della Previdenza Complementare che, con l’aumentare della consapevolezza nei confronti dell’importanza di integrare quanto il nostro Stato ci può e potrà riconoscere con il suo Sistema di Previdenza Sociale, si farà sempre di più un piatto prelibato su cui mettere le proprie zampe.

Risultato?

Centinaia di prodotti che promettono di risolverti il problema.

Previdenza Complementare - Scopri se hai fatto la scelta giusta

Ma qual è la soluzione in materia di previdenza complementare più adatta a Te?

A dire il vero questa NON è una risposta che posso darti così su due piedi, ho bisogno di conoscerti personalmente, ma… su di una cosa posso farti aprire gli occhi fin da subito.

Affidarsi a chi rappresenta una bandiera NON è la soluzione giusta per Te. (A dire il vero NON lo è per nessuno…)

Nel mio ruolo di Analista Previdenziale Indipendente, ho pensato che potesse essere utile mostrarti ciò che può emergere attraverso una comparazione eseguita su varie forme di previdenza complementare.

Nell’esempio che ti riporto qui sotto ho preso come riferimento due soluzioni proposte da due grandi realtà che operano in questo mercato.

NON ho nessuna intenzione di attirarmi le ire di nessuno, ragion per cui qui mi limiterò a dire solo il peccato e non il peccatore.

Sappi che in ogni caso di persona posso documentarti il tutto senza il minimo problema a riguardo.

Partiamo dunque da un presupposto fondamentale.

Le comparazioni si fanno ad armi pari.

Ciò detto, prendiamo la forma di previdenza complementare della SOCIETÀ A e la forma di previdenza complementare della SOCIETÀ B e le facciamo “duellare” in maniera del tutto imparziale.

  • Per entrambe ipotizziamo un versamento di 2.500 euro all’anno;
  • Per entrambe ipotizziamo un investimento in una forma prudente che non metta a repentaglio l’investimento del cliente;
  • Per entrambe ipotizziamo un rendimento annuo del 4%;
  • Per entrambe il risparmiatore in questione ha 30 anni e usufruirà della sua forma di previdenza complementare quando avrà compiuto 67 anni di età.

Cosa otterrà con la forma di previdenza complementare rilasciata dalla SOCIETÀ A e cosa otterrà con quella proposta dalla SOCIETÀ B?

Dai un’occhiata tu stesso nello specchietto che ti riporto schematizzato qui sotto in Figura 1.

Figura 1 – Specchietto riepilogativo di una comparazione tra forme di previdenza complementare

SOCIETÀ A SOCIETÀ B
Importo accantonato  87.500 euro  87.500 euro
Risultato stimato con un rendimento del 4% 127.485,92 euro 175.040,23 euro

Cosa emerge da questo raffronto?

Che tra la forma di previdenza complementare promossa dalla SOCIETÀ A e quella promossa dalla SOCIETÀ B ci lasci per strada ben 47.554,31 euro.

Sono un botto di soldi!

Perdona l’intercalare, ma è quello che penso veramente (e che con molta probabilità stai pensando anche Tu!).

Ma se in entrambe le forme di previdenza complementare è stato accantonato lo stesso identico importo e l’interesse ipotizzato nel confronto è il medesimo, come può esserci tutta questa differenza di risultato alla fine?

Te lo dico in una parola:

COSTI

Sono i costi a fare la differenza!

E che differenza!!!

Ora, siamo onesti:

Pensi forse che chi propone la forma di previdenza complementare della SOCIETÀ A ti consigli di sottoscrivere quella della SOCIETÀ B?

Lo sai che NON funziona così vero?

Se ancora NON hai sottoscritto una tua forma di previdenza complementare, come puoi avere la certezza di compiere la scelta corretta?

Se in caso contrario hai già sottoscritto qualcosa a riguardo, come puoi accertarti di aver fatto la scelta giusta?

Devi affidarti a chi ha scelto di non rappresentare nessuna bandiera!

Semplice a dirsi, ma non a farsi?

Scopri di più su chi ha scelto la strada dell’indipendenza cliccando sul banner qui sotto!

P.S.: Se trovi che sia importante conoscere e divulgare queste informazioni, mi dai una mano a condividere questo articolo?

Previdenza Complementare - Scopri se hai fatto la scelta giusta

4 thoughts on “Previdenza Complementare: Sottovalutare questo aspetto ti fa perdere più di 47.000 EURO!”

  1. L’unico, mastodontico e determinane errore che distorce i risultati dell’analisi è ipotizzare un identico rendimento. È infatti provato che storicamente i gestori senza conflitti di interessi e con storie di buoni risultati gestionali li mantengono anche successivamente, giustificando commissioni più elevate…

    1. Caro Marco,
      In questo articolo è stato analizzato uno degli aspetti importanti da prendere in considerazione.
      Di sicuro vi sono i rendimenti e le comparazioni tra forme diverse, l’analisi delle reali disponibilità del cliente e tanto altro ancora, ma come ho già sottolineato in una analoga risposta su FB, la regola che a fronte di un costo maggiore vi è un prodotto qualitativamente migliore o più performante NON è vera.
      Tra l’altro nell’esempio riportato nell’articolo, se avessi dovuto comparare le due forme aggiungendo il parametro del rendimento storico, il divario tra le due soluzioni si sarebbe allargato ancor di più.
      Infatti il prodotto più caro ha avuto nello stesso periodo storico rendimenti pari alla metà del prodotto con costi inferiori.
      Tutto ciò a testimonianza del fatto che un prodotto più caro NON significa più buono.
      Poi se si tratta della scusa da utilizzare per vendere una soluzione previdenziale ad un cliente perché non si ha niente di meglio per argomentare, o soprattutto perché si ha solo quella soluzione da proporre, allora è un altro paio di maniche…

  2. Ciao Claudio,
    in risposta a Marco mi permetto di aggiungere che è la stessa IVASS che impone alle compagnie di presentare al cliente piani di sviluppo costruiti ipotizzando un rendimento costante, definito a priori e uguale per tutte le compagnie. Solo così un cliente ha modo di confrontare più prodotti e valutare quello più adatto alle proprie esigenze. O sbaglio?

    1. Ciao Luisa.
      Certo, la COVIP per il mercato dei fondi pensione, e l’IVASS per quanto riguarda le altre forme di risparmio impongono questo per effettuare proprio una comparazione.
      In ogni caso entrambe i parametri vanno tenuti in considerazione per poter effettuare una corretta e completa comparazione, ricordandosi comunque sempre che, mentre i costi sono certi, i rendimenti passati, anche se devono essere presi come indicatore per comparare come si sono comportati in passato, non possono offrire la stessa certezza di rendimento per il futuro.
      In ogni caso il binomio “Costa di più perché rende di più” è assolutamente da sfatare poiché NON veritiero.

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